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DA VIENNA AD AUSCHWITZ

4 Posti da vedere nell’Europa centrale - On the road

COSA VEDERE NELL’EUROPA CENTRALE

ITINERARIO DI 4 GIORNI ON THE ROAD:


  1. VIENNA
  2. BRATISLAVA
  3. BRNO
  4. AUSCHWITZ


INFORMAZIONI E CONSIGLI UTILI

People Riding Horse Carriage on Street

1 - Vienna

Il sole non era ancora sorto quella fredda mattina di fine dicembre quando io e Marco ci sediamo in auto e partiamo dal cuore del Friuli.

Il nostro navigatore puntato verso l’est Europa ci annuncia un viaggio di circa cinque ore per raggiungere la prima destinazione del nostro viaggio: Vienna.

Artista di strada nei giardini dell’Hofburg

La capitale dell’ormai defunto impero austro-ungarico si presenta come una città dall’eleganza classica rappresentata nei suoi palazzi e dai larghi viali alberati che rispecchiano la sua grandezza del periodo imperiale.


Iniziamo a piedi il nostro percorso cittadino dalla via pedonale piena di ristoranti eleganti e boutique di brand internazionali che ci porterà al Duomo di Santo Stefano, simbolo della città e chiesa più alta d’ Austria.

Il suo stile è gotico e nelle sue cripte sono custoditi i resti di vari personaggi storici tra cui il padre di Francesco Giuseppe, Francesco Carlo.


Ritroviamo lo stesso stile della facciata riproposto anche all’interno con i sui colonnati altissimi che si slanciano verso l’alto dove formano un tutt’uno con le volte del soffitto, le finestre di vetro colorato e piombo e i dettagli ricercati delle decorazioni, è una vera gioia per gli occhi.

L’ interno del Duomo di Santo Stefano

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Usciamo e giriamo attorno per vederlo da ogni angolazione e ci fermiamo per fare qualche foto ai numerosi calessi trainati da cavalli che attendono turisti provenienti da ogni parte del mondo per fare il tour del centro.

Ci fermiamo all’entrata del famoso Hotel Sacher che si trova proprio lì vicino dove assaggiare l’iconica e buonissima torta al cioccolato e marmellata ideata nel 1832 dal giovane pasticcere Franz Sacher e che custodisce la segretissima ricetta originale del dolce simbolo della pasticceria viennese.

I calessi trainati da cavalli nel centro di Vienna

Eccomi all’entrata dell’Hotel Sacher

Saltiamo su uno dei tanti tram che percorrono le vie del centro e ​che permettono di snellire il traffico, ridurre i rumori e fare di ​Vienna una città a misura d’uomo.


Dopo pochi minuti scendiamo alla fermata di fronte alla residenza ​degli Asburgo, l’Hofburg.

Ora il complesso di palazzi ospita il museo dedicato a Sissi, varie ​mostre e la residenza e gli uffici del presidente dell’Austria.

Proseguiamo con una passeggiata nei suoi ampi giardini fino alla piazza del municipio ​Rathausplatz.


Il municipio è ospitato in un edificio storico in stile neogotico e guarda lo spiazzo antistante che al ​momento ospita una pista di pattinaggio su ghiaccio per la gioia di grandi e piccini.

Con il suo charme della vecchia Europa, Vienna è una città affascinante che vanta un patrimonio ​culturale ed artistico di primordine ed è ricca di mostre d’arte, concerti e balli senza tempo.


Mozart, Beethoven, Schubert hanno passeggiato lungo il Danubio, ha dato i natali all’artista Gustav ​Klimt ed ospita la mostra permanente delle sue opere Art Nouveau nel museo Il Belvedere.

La facciata del Palazzo del Municipio

Hundertwasserhaus, Vienna

La facciata della Hundertwasserhaus

Particolarmente interessanti le case popolari Hundertwasserhaus costruite negli anni ‘80 che ​prendono il nome dall’architetto ecologista Friedensreich Hundertwasser che le ha pensate senza ​spigoli vivi, colorate e integrate nell’ambiente circostante tanto da seguirne le irregolarità del suolo.

Ci lasciamo alle spalle le innumerevoli bellezze della città, come i giardini del Prater e il Castello di ​Schonbrunn.


Il tempo purtroppo non è mai abbastanza ed è arrivato il momento per proseguire verso la nostra ​prossima tappa

2 - Bratislava

A circa 80 km si trova la città di Bratislava.

Quindi, in circa un’ora di auto, percorriamo l’autostrada attorniata da pale eoliche e raggiungiamo la capitale della Slovacchia.


Situata sulle sponde del Danubio, appena arrivati nella sua periferia ci è sembrata triste e decadente.


Una volta oltrepassata la Porta di San Michele, l’accesso all’interno delle mura della Città Vecchia, abbiamo dovuto ricrederci ed abbiamo scoperto una città viva e giovane nelle sue strade affollate.

Il centro storico totalmente pedonale, così raccolto all’interno delle sue antiche mura, è un tripudio di ristorantini tipici, passaggi che portano a cortili nascosti pieni di negozi ed edifici dall’architettura barocca.

Il passaggio alla Porta di San Michele

Visitiamo la piazza principale Hlavne Namestie, passeggiamo sul lungo fiume dove il Ponte Nuovo con la sua alta struttura chiamata Ufo non può passare inosservato ed infine ci dirigiamo verso la collina che guarda la città dove si trova il Castello.

Il castello di Bratislava illuminato

L’edificio oggi ospita il Museo Nazionale ed è luogo di rappresentanza ufficiale del governo slovacco.


Dai suoi giardini si gode di una bella vista aperta sulla città, sul Danubio e sui vicini territori austriaco e ungherese.

Ancora qualche foto ed arriva velocemente il momento di ripartire.

3 - Brno

Vista dall’alto su Brno e sulla cattedrale dei SS. Pietro e Paolo

Capitale della regione Moravia e seconda città della Repubblica Ceca, nota agli amanti del motociclismo e di Valentino Rossi per il suo autodromo situato 14 km fuori città, Brno si presenta da subito come una città vivibile, giovane e frizzante.


Il suo centro storico ampio e dagli edifici ottocenteschi mostra il suo carattere orgoglioso e determinato: vanta un fiorente passato nell’impero Austro-Ungarico che ha fermamente difeso dopo anni di assedio da parte degli Svedesi dal 1643 al 1645.

Ancora oggi le campane della bellissima cattedrale gotica dei Santi ​Pietro e Paolo per commemorare la fine dell’assedio degli Svedesi ​suona alle ore 11 invece che alle 12: gli Svedesi, che avrebbero dovuto ​espugnare la città entro il suono delle campane di mezzogiorno, ​vennero ingannati dal suono intenzionalmente anticipato delle ​campane e, stremati, si ritirarono.


Alle ore 11 di ogni giorno una biglia viene lasciata scivolare nelle ​fessure del particolare orologio nero e dalla forma allungata presente ​in Piazza della Libertà.


Quindi se siete a Brno tenete d’occhio l’orologio e alle ore 11:00 con ​un po’ di fortuna portatevi a casa la biglia come ricordo!

Piazza della Libertà

Eccomi vicino all’orologio nero

Sul colle della cattedrale

Nelle sue strade risuonano gli avvenimenti della sua ricca storia e le gesta di Napoleone Bonaparte che la occupò nel 1805 e dove, a poca distanza, uscì vittorioso dalla battaglia di Austelitz combattuta il 2 dicembre dello stesso anno e sul cui terreno è rimasto solo un monumento commemorativo sconosciuto ai più.

Sul colle che domina la città, si trova la Fortezza dello Spielberg che inizialmente fungeva da prigione asburgica.

In epoca rinascimentale, numerosi patrioti italiani furono detenuti tra le sue mura tra cui Silvio Pellico che proprio qui scrisse il libro di memorie “Le Mie Prigioni”.

Girovagando per le ampie strade del centro segnate dai binari dei tram e da palazzi eleganti e colorati, si passa per la Piazza del Mercato con la fontana Parnas, dove i più

La Fortezza dello Spielberg

attenti riconosceranno Ercole dopo aver compiuto l’ultima delle sue fatiche, e il Teatro Reduta che ha ospitato Mozart quando era un bambino, il Vecchio Municipio con il suo portale dove pendono una ruota di carro ed un coccodrillo, parte del folklore locale, e la Piazza Moravia dove quattro statue di bronzo ricordano le virtù della città:

la giustizia (un uomo che solleva un blocco situato di fronte al Tribunale), il coraggio (Jost di Lussemburgo sul suo cavallo), la saggezza ( il modello della città) e la prudenza ( la fontana).

In senso orario da sinistra:

Il giovane Mozart sulla finestra del Teatro Reduta;

Statua del giovane Mozart nella piazza;

la Fontana Parnas;

vista su Piazza Moravia

Ci fermiamo in uno dei tanti locali del centro per assaporare la cucina ceca: buona birra, zuppa d’aglio e cucina di tipo austro-ungarica che ricorda tanto la mia Trieste…

4 - Auschwitz

E’ arrivato finalmente il giorno che aspettavamo più di tutti.


La monotonia del viaggio attraverso le pianure dell’ est della Slovacchia è rotta soltanto dalla vista ​dei caprioli che a gruppi più o meno grandi brucano nelle distese tappezzate di campi.


Appena passato il confine, una zona collinare disseminata di graziose casette rende più gradevole ​il viaggio in territorio polacco in direzione Oswiecim.

I binari del treno che portava ad Auschwitz Birkenau

Alle porte di questo paese, chiamato dai tedeschi Auschwitz, si trova il famigerato campo di concentramento e di sterminio tristemente noto per le atrocità commesse ai danni di 1 milione e mezzo di persone tra il 1940 e il 1945.


La nostra visita, prenotata precedentemente sul sito ufficiale, è iniziata da Auschwitz I, campo di concentramento e centro amministrativo, dove la famosa insegna “Arbeit macht frei” ha accolto le ignare vittime di questa follia collettiva ed ora mette i brividi ai visitatori provenienti da ogni dove.

L’entrata di Auschwitz I

Alla fine del percorso obbligato si prosegue per Auschwitz II - Birkenau situato a circa 3 km e raggiungibile con dei bus navetta di collegamento che partono dal parcheggio.

Il campo “Bosco di Betulle” era un campo di sterminio che si perde a vista d’occhio nella pianura ghiacciata disseminato di baracche visitabili dove i prigionieri abili al lavoro venivano tenuti in condizioni disumane fino alla loro morte per sfinimento.


Non resta molto delle quattro camere a gas dove venivano uccise, con il gas Zyklon B, le persone inabili al lavoro.

Quello che è rimasto, dopo che i tedeschi hanno fatto saltare per aria le camere a gas per cancellare le tracce dei loro crimini prima di scappare all’inizio del 1945, fa comunque immaginare la struttura originaria e un plastico situato in loco chiarisce i dettagli mancanti.


Vagone originale del treno che trasportava i detenuti

I forni crematori

La testimonianza di tanta crudeltà avvenuta in questi luoghi mi ha lasciato un segno indelebile che ​vorrei trattare più ampiamente in un’apposita sezione: L’orrore di Auschwitz


Quattro giorni e 2000 km dopo siamo di rientro nella nostra casa in Friuli.

La casa è sempre la stessa ma qualcosa nella nostra mente è cambiato. E questo cambia tutto.

Informazioni e consigli utili

Chilometri percorsi: 2.000 km

Prezzo per persona: € 450 (compreso spese viaggi, vitto e alloggio)

Valute: Euro in Austria e Slovacchia.

Corona Ceca a Brno.

Zlot ad Auschwitz.

Ovunque era possibile pagare con carta di credito o in Euro.

Autostrade: vignette (validità settimanale o 10 giorni) da acquistare ad ogni confine per Austria, Slovacchia e Repubblica Ceca.

Pushpin marking on Vienna, Austria map

In Polonia non è stato necessario acquistare nulla anche se abbiamo percorso dei tratti di autostrada.

Alloggio: sempre a Bratislava da cui ci muovevamo per gite giornaliere

Auschwitz I e Auschwitz Birkenau: ingresso gratuito.

Da prenotare online sul sito ufficiale la data o l’orario di entrata.

Se lo si desidera, è possibile prenotare online anche la guida (varie lingue disponibili) a pagamento.

Il percorso attraverso i due campi è obbligato e ben spiegato dalle insegne nelle lingue polacco, inglese ed ebraico.

Il bus navetta gratuito di colore blu che collega i due campi Auschwitz I e Auschwitz Birkenau parte dal parcheggio ogni 15 minuti.