Travel Blog
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UGANDA
Perchè andare in Uganda?
Cosa fare e cosa vedere durante un safari
Non solo Gorilla:
safari nell’Africa Autentica
UGANDA - ITINERARIO DI 12 GIORNI :
Danze tradizionali con abiti dai colori tipici dell’Uganda
Pubblicato il 1 Giugno 2024
Il nero, il giallo, il rosso.
Il popolo africano, il sole splendente e la fratellanza sulla terra rossa che caratterizza questo particolare paese vengono raffigurati sulla sua bandiera per anticipare al visitatore il carattere del suo popolo.
Appena messo piede all'aeroporto internazionale di Entebbe, sul lago Vittoria, ho capito che quello sarebbe stato un viaggio che avrei ricordato per lungo tempo.
L’Uganda è un paese a cavallo dell’Equatore e grazie al suo clima, secco nel nord del paese e tropicale nel centro sud, offre una grande varietà di paesaggi che vanno dalla savana alla giungla e dove vivere un’esperienza più autentica rispetto ad altri paesi africani influenzati maggiormente dal turismo di massa.
Vista aerea sopra il Kenya
Dopo essermi documentata a riguardo e aver capito che le strade sono perlopiù sterrate, non sempre percorribili a causa delle piogge e che lo stile di vita delle persone è molto semplice, ho deciso di optare per un safari organizzato.
Ho iniziato contattando vari tour operator italiani ma poi ho interpellato direttamente un operatore ugandese specializzato in safari.
Questa si è rivelata una scelta azzeccata sia per il risparmio economico sia per il soddisfacente servizio offerto.
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Quindi, una volta concordato tutto via email e completate le vaccinazioni necessarie, a inizio settembre sono partita per raggiungere sul posto un allegro gruppetto formato da quattro inglesi ed un canadese, abituati a vacanze safari, che sono stati degli stupendi compagni di viaggio con cui ancora ora sono in contatto.
L’itinerario ad anello prevedeva 11 giorni di safari nella parte centrale e meridionale del paese a cui ho voluto aggiungere un ulteriore giorno di visita nella capitale Kampala.
Vita in un villaggio di pescatori
I pescatori al rientro dalla pesca
Paesaggio rurale a sud del paese
1 - Ziwa Rhino Sanctuary e Murchison Falls National Park
L’incontro con i rinoceronti bianchi nel Ziwa Rhino Sanctuary
Una volta conosciuto il gruppo siamo partiti a bordo di una jeep per raggiungere il Ziwa Rhino Sanctuary, un santuario dove i rinoceronti bianchi in via di estinzione sono liberi di muoversi e dove incontrarli a distanza ravvicinata, per poi proseguire fino al Murchison Falls National Park.
La navigazione sul Nilo e il trekking fino alle cascate, assolutamente da non perdere, è stato uno dei momenti più emozionanti del viaggio nonostante il caldo e l’umidità alle stelle che faceva appiccicare addosso i vestiti.
In questa gola che si forma lungo il suo corso, il Nilo si stringe in 7 mt di larghezza per 45 mt di salto e il risultato finale è un’esplosione d’acqua che genera un perenne arcobaleno e una piacevole nebbiolina rinfrescante dopo la fatica della salita.
Il tutto accompagnato dai racconti della guida sugli spiriti che si crede abitino queste acque.
Il Nilo si stringe nella gola esplosioni d’acqua
Momenti di felicità guardando l’arcobaleno
Abbiamo guardato il sorgere del sole sulla savana dove l’aria profumava di alba ed i colori hanno assunto una sfumatura intensa in un paesaggio senza tempo puntellato da una miriade di animali selvatici come bufali, antilopi, iene e vari tipi di uccelli fino a perdita d’occhio con la sensazione di spazio infinito che non potrò mai vedere del tutto, nemmeno in una vita.
Il bufalo e i suoi ospiti piumati
Una iena maculata si ferma ad osservarci
Un gruppo di vacche Ankole bloccano la strada
Dall’interno del mio lodge sulle sponde del Nilo sotto un baldacchino di stelle si sentivano i rumori della natura ed i versi degli ippopotami che, nella calma della notte, uscivano dall’acqua con il loro passo pesante per brucare lì intorno protetti dall‘oscurità della notte per poi sparire prima dell‘alba come se nulla fosse successo.
Nel nostro lodge sulle sponde del Nilo
2 - Kibale National Park
Fort Portal, movimento sulla strada
Nel nostro viaggio verso il sud del paese, la città di Fort Portal ci ha dato un primo assaggio del caos africano mentre ci facevamo largo tra la disordinata allegria del mercato locale per poi proseguire verso il Kibale National Park.
Qui i veri protagonisti sono gli scimpanzè.
Guidata dai versi e dal rumore degli alberi, eravamo dietro alla nostra guida mentre si addentrava velocemente nella giungla sotto una pioggia battente e facendosi largo con il macete fino ad individuare degli scimpanzé che saltavano da un albero all’altro.
Un maschio è sceso a terra: lo abbiamo seguito per guardarlo ad un paio di metri di distanza mentre mangiava indisturbato e pacifico senza curarsi di noi.
Lo scimpanzè al Kibale National Park
3 - Safari nel Queen Elisabeth National Park e Kazinga Channel
Una cicogna si avvicina al nostro tavolo
Una leonessa che sorveglia il territorio nel Queen Elisabeth NP
La nostra tappa successiva, il Queen Elisabeth National Park, deve il suo nome alla visita della Regina Elisabetta ed è una meta di primordine per la facilità con cui si possono avvistare i leoni, re indiscussi della savana e punta di diamante dei Big Five delle vacanze safari, oltre ai i simpatici quanto pericolosi ippopotami.
Gli ippopotami nel loro posto preferito: il fango
I numerosi elefanti fanno il bagno nel Kazinga Channel
Gli elefanti si dirigono verso il paese: la convivenza di uomini e animali
Una quantità incredibile di elefanti, bufali, ippopotami, coccodrilli e pellicani si crogiolano nelle acque del Kazinga Channel e, dalla nostra imbarcazione, li guardavamo condividere le sponde con gli abitanti dei numerosi villaggi affacciati sul canale: questo costituisce un fantastico esempio di coesistenza di animali e uomini che vivono spalla a spalla in totale armonia e dove la protezione della flora e fauna porta benefici agli abitanti attirando il turismo e favorendo il ripopolamento delle risorse ittiche del canale.
4 - A scuola e nella piantagione di caffè
Locandine della Scuola elementare Bigodi
“Oggi tanti studenti non sono presenti perché questa notte ha piovuto e molti ragazzi sono impegnati ad aiutare le loro famiglie nei campi” ci ha detto la direttrice per giustificare le assenze del giorno mentre ci accompagnava a visitare le classi della scuola dove si trovavano sia le sezioni elementari che le sezioni medie.
L’ingresso al complesso scolastico, che si trova in una zona di edifici fatiscenti arredati con il minimo indispensabile, mi ha fatto immediatamente pensare a quanto siamo fortunati, seppur con le nostre inefficienze, nel comodo mondo occidentale dove sono a disposizione servizi ed attrezzature di ogni genere.
Gli edifici della Scuola elementare Bigodi
Gli scolari, raggruppati in classi senza un criterio a me chiaro, erano allegri e sorridenti nonostante le evidenti difficoltà e sono stati ben felici di interrompere le loro lezioni per accoglierci e raccontarci la loro giornata grazie all’inglese come lingua comune.
Ci hanno addirittura cantato una canzone come regalo di arrivederci!!
Due delle classi della scuola
Dalla piantina al caffè macinato
La visita proseguiva ad una delle tantissime piantagioni di caffè che si trovano nella parte meridionale del paese e che formano degli appezzamenti di verde intenso contornati da palme di banano, avocado, ananas e piantagioni di tè dal verde brillante che creano una tavolozza di colori nelle allegre tonalità africane.
Vista delle piantagioni di tè
“Sei mesi dopo aver piantato il seme, la pianta di ananas darà il suo primo frutto” ci hanno raccontato parlando dell’ accoppiata vincente di sole e pioggia che rendono questa terra fertile e preziosa e la vegetazione rigogliosa ci riempiva gli occhi.
5 - La Foresta Impenetrabile Bwindi e l’incontro con i Gorilla
Il magnifico panorama lungo la strada verso la foresta impenetrabile Bwindi
I bambini che incontriamo sulla strada verso la foresta Bwindi
Mentre salivamo lungo strade sterrate di montagna per raggiungere la Foresta Impenetrabile Bwindi, al confine con il Congo, guardavo fuori dal finestrino della nostra jeep cercando di spalancare gli occhi per non perdermi nulla di questo paesaggio meraviglioso, puntellato di semplici villaggi e bambini in abiti colorati che camminavano scalzi ai bordi della strada e ci salutavano mentre passavamo al loro fianco.
Una cava di materiale edile lungo la strada
Lì ci attendeva il tracking alla ricerca dei famosi Gorilla di Montagna, star indiscusse del turismo ugandese.
Non mi dilungherò nel descrivere l’emozione dell’incontro con i Gorilla di Montagna, l’eccitazione di incrociare i loro sguardi da vicino e la sensazione di stare di fronte ad un animale tanto maestoso quanto mite che avrei tranquillamente abbracciato se solo avessi potuto.
Mi basta dire che vale davvero la pena addentrarsi nella ripida foresta, il cui nome è proprio azzeccato, per stare con loro a pochi metri di distanza per circa un’ora e seguire i loro passi quando scendono a terra per cibarsi delle foglie e per oziare.
Mamma gorilla con il suo cucciolo
Alla ricerca dei gorilla nella foresta
Il gorilla maschio dominante Silverback
Io e la nostra ranger
Quindi, se ci state pensando ora, non esitate a fare quest’esperienza che richiede buona forma fisica e capacità di adattamento per arrampicarsi tra i ripidi e scivolosi dislivelli della foresta.
In mezzo a queste montagne, una perenne nebbiolina scivola tra le valli donando un’aria di mistero alla zona ed al villaggio che si trova ai margini della Foresta Impenetrabile Bwindi.
Qui ci sono buone opportunità di conoscere la popolazione locale e di fare buoni acquisti.
La strada principale è allineata di capanne in legno dal quale i venditori cercano di attirare l’attenzione ed invogliare all’acquisto, dopo una breve contrattazione, di uno splendido e vario artigianato locale fatto di statue e maschere in legno, bigiotteria di perline colorate e tamburi di ogni genere e dimensione.
Io personalmente ho acquistato una bellissima maschera di legno che oggi fa bella mostra nel mio soggiorno e che guardo sorridendo mentre mi riporta al momento dell’acquisto.
Nel villaggio alla ricerca di souvenir
Ecco la maschera che ho acquistato
6 - Lake Bunyonyi e Lake Mburo National Park
La maestosa Gru Crestata, simbolo del paese
Punishment Island: qui le donne nubili incinta venivano abbandonate al loro destino dalla famiglia
Il lago Lake Bunyonyi è il luogo perfetto per recuperare le forze dopo le fatiche e le emozioni dell’esperienza con i Gorilla.
Sulle sue sponde dal clima fresco e l’atmosfera rilassata, sono allineati dei piacevoli resort da dove partono varie imbarcazioni che propongono delle gite sul lago e dalle quali è facile avvistare ed avvicinare l’uccello simbolo dell’Uganda: la maestosa Gru Crestata.
Ultima tappa del nostro safari è Lake Mburo e l’omonimo parco nazionale.
A differenza degli altri parchi visitati qui era possibile percorrerlo a piedi mentre zebre, antilopi, aquile ed avvoltoi riposavano indisturbati in un ambiente protetto.
Vedere da vicino gli animali
Un gruppo di zebre a pochi passi da noi
Un magnifico pitone a caccia
7 - La linea dell’Equatore
Con un piede in ogni emisfero
Dopo aver attraversato più volte la latitudine zero, finito il safari e sulla strada di rientro verso la capitale Kampala era d’obbligo uno stop sulla linea dell’Equatore per la foto di rito, per le spiegazioni del caso e per sgranchirsi le gambe prima di proseguire.
Tra commozione e lacrime, era purtroppo arrivato il momento di salutare il mio splendido gruppo di nuovi amici che mi lasciavano da sola nel mio ultimo giorno di viaggio mentre prendevano il volo di rientro del pomeriggio.
Le Rubriche
8 - La capitale Kampala sul lago Vittoria
In giro con una guida locale per la capitale Kampala, vicino al lago Vittoria, mi sono immersa nella confusione e sregolatezza del traffico su strade asfaltate e non, mi sono persa tra le bancarelle del mercato più vecchio della città Nakasero Market, ho dato un’occhiata all’affollato piazzale dei taxi che ricordava più una griglia di Tetris che un parcheggio, ho visitato la moschea Gheddafi che ha preso il nome dal suo finanziatore e dal cui minareto è possibile vedere tutta la città ed infine mi sono regalata un piccolo gorilla tatuato sull’avambraccio che mi ricorderà di questa esperienza ogni volta che vorrò.
Eccomi nel negozio di tatuaggi
Durante la mia giornata a Kampala ero l’unica persona non di colore nei paraggi e la popolazione locale mi guardava incuriosita e sorridente mentre cercavo senza successo di attraversare la strada senza farmi investire.
Assolutamente d’obbligo un giro sul mezzo di trasporto più usato del paese e disponibile su richiesta ad ogni angolo: il boda-boda.
Si tratta di una motocicletta con un lungo sedile su cui possono viaggiare tre o più persone e qualsiasi altra merce vi possa venire in mente.
Ho visto caricato di tutto: da un casco di banane ad un letto singolo intero ad una ventina di galline…vive!
Lo stile di guida, come c’era da aspettarsi, non è adatto ai deboli di cuore.
Il Boda Boda
Al mercato la bancarella di frutta
Il sorriso aperto degli ugandesi
Uganda: informazioni pratiche e consigli utili
Popolazione: 46.000.000 persone
Religione: convivono pacificamente cristiani (maggioranza) e mussulmani sunniti
Sicurezza: per aggiornamenti consultare il sito: viaggiaresicuri.it. Sensazione di sicurezza percepita in tutto il paese
Valuta: scellino ugandese. Sportelli di cambio valute presenti nelle città. Abitualmente accettati anche dollari americani emessi dopo l’anno 2000. Il pagamento con carta di credito è accettato solo negli alberghi
Requisiti di ingresso: vaccinazione febbre gialla obbligatoria. Consigliabili le vaccinazioni anti tifo, anti Epatite A, antitetanica e profilassi antimalarica
Visto turistico da richiedere e pagare in anticipo direttamente dal sito: visas.immigration.go.ug al costo di € 50,00. Portare con sé la copia cartacea del visto da esibire all’ingresso del paese
Quando andare: clima piacevole tutto l’anno con temperatura media di 26 gradi grazie alla sua posizione sull’Equatore. Piogge più frequenti nei mesi di marzo, aprile, maggio, ottobre e novembre. Da tenere presente che nelle zone di montagna (ad es nella zona della foresta Bwindi a oltre 2.000 mt slm) le temperature si abbassano
Come vestirsi: pantaloni lunghi, leggeri ed impermeabili e maglietta per le escursioni nella savana e nel nord del paese
Pantaloni lunghi impermeabili e giacca autunnale per le zone di montagna (trekking con gli scimpanzé e con i gorilla)
Scarpe da trekking con caviglia coperta. Impermeabile da portare sempre con sé a causa del clima mutevole
Situazione strade: asfaltate le arterie principali. Sterrate e soggette a chiusura a causa pioggia le vie secondarie e nel sud del paese. Guida modello anglosassone, richiesta la patente internazionale
Come spostarsi: Jeep 4x4
Boda boda per brevi distanze ( si trovano ovunque, ad ogni incrocio oppure utilizzando l’app Easyboda)
Minibus collettivo taxi per medie distanze. Non seguono orari prestabiliti ma partono quando il minibus è pieno
Prese di corrente: 240 V tipo anglosassone. Da tenere presente che soprattutto nel sud del paese la corrente non è disponibile 24 ore su 24 e che è frequente che le prese di corrente non funzionino. Consigliabile portare una power bank ed una torcia
Internet: di solito disponibile solo nella zona reception dei lodge. La copertura non è garantita in tutte le zone del paese pertanto anche acquistando una SIM locale (MTN, Airtel…) non si ovvia al problema. Un MIFI a pagamento viene messo a disposizione dai tour operator ed è utilizzabile durante gli spostamenti in Jeep
Souvenir: maschere in legno (zona sud al confine con il Congo), barkcloth (tessuto ricavato dalla corteccia del legno – patrimonio Unesco), tamburi, statuette in legno, gioielleria etnica in perline colorate
Spesa per 12 giorni (categoria media): € 5.000 a persona voli inclusi ed escursioni incluse