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CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI AUSCHWITZ

Campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz I e di Auschwitz Birkenau

Entriamo nei campi

Nel cuore dell’Europa Orientale, c’è una distesa infinita dove ancora oggi le anime disperate dei detenuti sembrano urlare silenziosamente il loro dolore tra gli edifici rosso mattone che solo 80 anni prima hanno ospitato i loro corpi straziati.


E’ così che si presenta Auschwitz, patrimonio dell’Unesco dal 1979 e campo di concentramento e di sterminio su territorio Polacco tristemente noto per per l’alto numero di vittime.


Da ogni parte d’Europa, tra il 1940 e il 1944, i treni arrivavano carichi di persone, già stremate per le orribili condizioni di viaggio, che trasportavano gli sgraditi al regime totalitario di Hitler che perseguiva la perfezione della razza ariana.

La famigerata entrata di Auschwitz I

E fu così che ciò che fu individuato come “perfetto” non ha lasciato scampo al “diverso” ed in questo luogo maledetto giunsero prigionieri polacchi, slavi, russi, zingari, disabili, oppositori politici, omosessuali ed ebrei.

Il complesso, operativo da giugno 1940, fu costituito espropriando proprietà di abitanti polacchi e riaddattando gli edifici esistenti.


Fu organizzato in tre campi principali (Auschwitz I, Auschwitz Birkenau e Auschwitz Monowitz di cui non è rimasto praticamente nulla) ed ulteriori 45 sottocampi di lavoro sparsi su tutto il territorio polacco.

Il filo spinato elettrificato delimitava Auschwitz I

I capannoni di Auschwitz I

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Auschwitz I, da cui parte la visita del complesso, espone sopra il cancello in entrata la famosa insegna in ferro battuto “Arbeit Macht Frei” sotto la quale passavano i prigionieri che non si rendevano ancora pienamente conto del loro triste destino.

I nuovi arrivati venivano inizialmente selezionati tra gli abili al lavoro, che avrebbero lavorato nelle industrie al servizio tedesco in condizioni insostenibili, e gli inabili al lavoro, in maggioranza donne e bambini che sarebbero stati assassinati di lì a poco.

I forni crematori

La visita a questa parte del campo segue un percorso obbligato che si snoda tra il labirinto di edifici denominati Block.

Si passa nei dormitori con i sottodimensionati servizi e nelle celle di detenzione dove sulle pareti sono esposte foto d’epoca con scene di vita nel campo.

Si prosegue tra camere piene di oggetti confiscati, la riproduzione delle condizioni di vita disumane sostenute dai reclusi, l’esposizione delle copie originali di documenti delle SS attestanti le atrocità commesse, la visita alle camere dove veniva utilizzato il gas antiparassitario Zyklon B per l’uccisione dei detenuti ed infine i forni crematori.

Alcuni degli averi sequestrati ai detenuti

Si procede in silenzio tra gli averi sequestrati ai prigionieri appena arrivati: montagne di valigie borse e cestini, mucchi di vestiti pronti per essere riutilizzati a beneficio dell’esercito tedesco, scarpe di ogni genere e taglia e sacchi di capelli tagliati a uomini e donne che sarebbero serviti per fabbricare tessuti e cuscini.


C’è da chiedersi se i beneficiari di questi beni erano stati informati della loro provenienza…

All’uscita di Auschwitz I nei pressi del parcheggio partono i bus navetta che si dirigono regolarmente verso Auschwitz II - Birkenau.

Dall’autobus si possono seguire con lo sguardo i binari ferroviari che portavano al campo per fermarsi presso l’iconico edificio d’entrata al luogo dove la “soluzione finale della questione ebraica” venne attuata con maggiore ferocia.

La stazione ferroviaria all’ingresso di Auschwitz II Birkenau

I visitatori possono girare liberamente tra le baracche del campo dove sono ancora visibili i ripiani di legno dove si adagiavano i corpi scheletrici di chi ancora resisteva e trovava la forza per non gettarsi contro il recinto elettrificato per porre fine alle insopportabili sofferenze.

Alcune baracche erano riservate a donne e bambini, in particolare fratelli gemelli, su cui venivano svolti esperimenti criminali dai medici delle SS tra cui il famigerato Dr. Josef Mengele il quale, alla fine della guerra, è fuggito in Sud America ed è vissuto impunito sotto falso nome.

L’interno delle baracche di Auschwitz II Birkenau

All’inizio del 1945 i soldati tedeschi consci dei loro crimini, prima dell’arrivo dell’esercito russo, fecero esplodere vari edifici tra cui anche le quattro camere a gas delle quali ora è rimasto solo un ammasso di macerie.

Vagone originale dei treni che portavano i detenuti

Rimangono ancora negli occhi le foto dei prigionieri visibili sulle pareti spoglie dei Block, donne uomini giovani vecchi e bambini.


Rimane la rabbia per queste vite strappate senza nessun diritto a persone che non capivano il motivo di questo incubo e l’incredulità per un genocidio organizzato avvenuto solo pochi anni fa in una società che consideriamo civile.

In questo luogo che ha visto tanta sofferenza, è calato un silenzio surreale e, tra gli edifici dove in passato furono ferocemente perseguitati, oggi notiamo passeggiare due amanti omosessuali che si tengono per mano.

AUSCHWITZ INFORMAZIONI E CONSIGLI UTILI

Come arrivare: entrati in Polonia, seguite le indicazioni per Oświęcim (Auschwitz in tedesco).

Lungo la strada, ben manutenuta, non ci sono bar o servizi di ristorazione. Non troverete nessuna indicazione per il campo di concentramento.

Ingresso: Auschwitz I e Auschwitz Birkenau ingresso gratuito.

Da prenotare online sul sito ufficiale www,visit.auschwitz.org la data o l’orario di entrata.

Map and flag of Poland

Aperto tutti i giorni tranne per le festività.

Il percorso attraverso i due campi è obbligato e ben spiegato dalle insegne nelle lingue polacco, inglese ed ebraico.

Il bus navetta gratuito di colore blu che collega i due campi Auschwitz I e Auschwitz Birkenau parte dal parcheggio ogni 15 minuti.

Guide: se lo si desidera, è possibile prenotare online la visita guidata (varie lingue disponibili) a pagamento.

Tempo di visita: 3 - 3,5 ore

Parcheggio: a pagamento (con carta di credito) all’entrata di Auschwitz I.

Servizi igienici: gratuiti, presenti sia nel parcheggio che in varie zone nei due campi

Souvenirs: presenti due book shop, uno ad ogni uscita di campo

Ristorazione: nella zona parcheggio ci sono solo dei distributori automatici di bibite e cibo confezionato. All’uscita di Auschwitz Birkenau è presente un bar.

Valuta: zloty. E’ possibile pagare anche con carta di credito o in Euro (cambio sfavorevole).